naera-da-altrove-come-affrrontare-la-quarantena-e-il-coronavirus-covid-19-pandemia-fase-1-2020-anno-bisesto-anno-funesto

“Ti accorgi di quanto ti manca qualcosa solo quando non lo hai più” .
“Si stava meglio quando si stava peggio”
“Le brutte intenzioni, la maleducazione la tua brutta figura di ieri ser…”

Ah no.
Tocca a me?
“2020: anno bisesto, anno funesto!”

Io dico che… Il tempo aggiusta le cose.
È un momento particolare, questo. Direi surreale. Dove le forze dell’ordine ti fermano per chiederti dove vai, per capire se puoi.
Dopo aver lasciato l’azienda che mi aveva assunta 10 anni fa, per dedicarmi esclusivamente alle illustrazioni e all’artigianato, mi sono dapprima isolata volontariamente, per poter aprire Studio Naera, e adesso… Ci mancava la pandemia. Quindi come affrontare la quarantena e il Coronavirus ?

Anno sfortunato o no?

Voi come state? Come state vivendo tutto questo?
Ve lo confesso: io non ero pronta, per niente. E’ risaputo che illustratori, disegnatori, creativi freelance in genere si seppelliscano vivi in casa quando hanno consegne particolarmente impegnative, quindi non mi fa sicuramente paura l’isolamento.
Mi fanno paura i reparti di terapia intensiva pieni, la gente che muore, la possibilità che qualcuno che conosco si ammali. Eppure per me questo è l’anno delle grandi novità, quindi non me la sento di dire che questo 2020 bisestile è un anno sfigato. Non voglio affibbiargli questa etichetta. E poi siamo ancora all’inizio!

Epidemia o no, non possiamo fermarci!

Intanto è arrivata la nuova stampante fighissima, per lo studio, una Epson Ecotank L805. Ho effettuato una stampa di prova e mi sono ritrovata a sognare i posti ritratti nelle foto, come se poter andare in giro liberamente fosse un ricordo lontano.

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Eppure sono solo due settimane, più o meno. È l’atmosfera che si respira ad essere pesante, la limitazione della libertà personale in alcune forme che ad alcuni come me, pesa come un macigno, e non sai quando finirà tutto questo. Pesa non poter fare qualcosa quando ne senti la voglia o a volte proprio il bisogno. Non solo l’isolamento o la paura del Covid-19, come dicevamo, insomma.

Ma la vera forza è quella che arriva da voi: sono tantissimi i post suoi social, soprattutto Instagram, di chi non solo sta dando spunti, o anche solo si sta spendendo in parole di incoraggiamento e conforto, ma che davvero sta tentando di dare una lettura diversa a questa situazione e a questa “Fase 1”.

Ad ognuno il suo modo: ma riflettiamo e coltiviamo la creatività!

Ed è proprio questo che potremmo fare: riflettere su cosa vuol dire passare più tempo con sé stessi, sfruttare il tempo che abbiamo in maniera costruttiva e intelligente. Per alcuni vorrà dire rallentare, prendersi una pausa. Altri si dovranno ingegnare per riempire quel tempo che magari passavano con altri o che adesso si dilata oltre ogni aspettativa. Quindi può essere che saremo portati a riflettere su quanto il lavoro toglieva spazio e tempo alle cose importanti, alla famiglia, a noi. Oppure a quanto era bello passeggiare in mezzo alla gente al sole, invece che restare chiusi in casa attaccati alla TV o al cellulare.

E chi invece sta ringraziando di poter rimanere sotto la copertina ad oziare. Ad ognuno il suo. Quindi al diavolo il detto “2020 anno bisesto anno funesto!”
Io sto benissAAAAAAAAAAAAHHHHHH (*siede in un angolo della stanza rannicchiandosi e dondolando tenendosi la testa)

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